MEDFILM FESTIVAL 2017: TUTTI I VINCITORI

MEDFILM FESTIVAL PRESENTA PUBBLICATO DA 24 Novembre 2017MEDFILM FESTIVAL XXIII

MEDFILM FESTIVAL 2017 – XXIII EDIZIONE
10 – 18 NOVEMBRE | ROMA
CINEMA SAVOY / MUSEO MACRO

Festival di Interesse Nazionale, Manifestazione Storica del Comune di Roma, Festival di Interesse Culturale per FORUM MEDITERRANEO e PARTENARIATO EURO-MEDITERRANEO

La 23° Edizione del MedFilm Festival si è conclusa con un grande successo decretato dalla sentita partecipazione del pubblico, che ha seguito numeroso questa intensa nove giorni di cinema, e dall’accresciuta attenzione da parte della stampa italiana ed internazionale, che ha dedicato al festival recensioni, focus, interviste ed approfondimenti.

Con un programma composto da 98 film, di cui 61 anteprime italiane, europee ed internazionali, accompagnati da tanti prestigiosi ospiti, il MedFilm Festival ha confermato la sua centralità nel dibattito culturale italiano, testimoniando la straordinaria qualità artistica dell’area Euro-Mediterranea ed in particolare degli sguardi femminili che si levano dalla sponda sud. Ad essi è stata dedicata la 23° edizione, attraverso una ricchissima selezione di opere dirette, scritte ed interpretate da donne.

Madrina d’eccezione Emma Bonino, Premio Koiné 2017, che nel suo intervento ha sottolineato i due capisaldi su cui si deve fondare il presente ed il futuro del Mediterraneo: “legalità e contaminazione delle culture” nella consapevolezza che il “Mediterraneo non è un mare che ci separa ma un piccolo lago che ci unisce”. Unione sancita dallo storico ingresso della Tunisia nel programma Europa Creativa.

Tante le attività che hanno arricchito quest’edizione: i MedMeetings, con l’incontro conclusivo tra Nicola Borrelli e Chiraz Latiri, rispettivamente direttore della DGCinema del MIbact e Direttore del Centro Cinematografico Nazionale Tunisino, volto a rinnovare gli accordi bilaterali tra Italia e Tunisia e a creare un fondo allo sviluppo; le immancabili Letture dal Mediterraneo, con ben cinque incontri letterari realizzati presso il Museo MACRO; le Mostre, con un’installazione di 15 artisti tunisini contemporanei curata dall’Ambasciata di Tunisia, sempre al Museo MACRO, e African Mothers di Mimmo Frassineti, collezione fotografica sul quartiere sorto all’ombra del Lacor Hospital, in Uganda, ospitata in uno spazio d’eccezione: il Mercato rionale di Piazza Alessandria, a due passi dal Cinema Savoy ed il Museo MACRO.

Conferito il Premio alla Carriera a Merzak Allouache che ha presentato il suo ultimo lavoro: Investigating Paradise, ed il Riconoscimento a Luigi Di Gianni.

La Serata di Chiusura del festival ha visto la consegna dei premi ai vincitori delle diverse categorie e in particolare il conferimento del Premio Amore e Psiche al film Med Don’t Cry di Alen Drljević, dramma da camera ambientato in Bosnia quindici anni dopo la guerra. Prodotto da Jasmila Žbanić, un film duro e toccante che scandaglia la psiche umana. Candidato bosniaco agli Oscar 2018.

Nel corso della serata, nell’ambito LUX FILM DAYS, evento a cura del MedFilm festival giunto alla VII edizione, è stato proiettato 120 battiti al minuto di Robin Campillo, finalista del Premio Lux 2017 e candidato francese agli Oscar 2018.

Così le 8 Giurie del MedFilm festival hanno decretato i vincitori della 23° edizione:

PREMIO AMORE E PSICHE

La Giuria del Concorso Ufficiale, composta da Francesca Calvelli, Simona Maggiorelli, Wilma Labate, Karima Moual ed Enzo Porcelli ha decretato:

PREMIO AMORE E PSICHE AL MIGLIOR FILM: Men Don’t Cry di Alen Drljević

Per la capacità di innovare poeticamente la lezione umanista del cinema iraniano, tramutando il soffocante clima atmosferico in un sole femminile che irradia empatia e speranza a ogni latitudine.

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA: Wajib di Annemarie Jacir

Per la sensibilità e ironia con cui racconta i rapporti umani e familiari nella complicata realtà di Nazareth.

PREMIO ESPRESSIONE ARTISTICA: Summer 1993 di Carla Simón

Per la sobrietà della regia capace di costruire tensione ed emozione. Per aver raccontato con grande pudore il dramma della perdita dei genitori.

PREMIO OPEN EYES

La Giuria del Concorso Documentari, composta da Giovanni Piperno, Elisa Amoruso, Mario Mazzarotto, Stefania Parigi ed Eric Jozsef ha decretato:

PREMIO OPEN EYES AL MIGLIOR DOCUMENTARIO: Taste of Cement di Ziad Kalthoum

Per lo stile stile rigoroso e intenso che conduce lo spettatore in un mondo ipnotico e personale, dal quale emerge un racconto capace d’intrecciare la vita quotidiana dei profughi siriani in Libano e il conflitto nel loro paese, con un senso metaforico profondo sulla capacità umana di distruggere e di costruire.

MENZIONE SPECIALE: Panoptic di Rana Eid

Per la capacità di evocare le ferite rimosse di Beirut, attraverso uno sguardo onirico ed emozionante sulla sua parte sotterranea, puntellato dai ricordi familiari della regista.

CONCORSO METHEXIS

La Giuria, composta dagli studenti delle Scuole Nazionali di Cinema di: Algeria, Tunisia, Marocco, Grecia, Francia e Italia, ha decretato:

PREMIO METHEXIS AL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: Into the Blue di Antoneta Alamat Kusijanovic

Per aver raccontato un insieme di sentimenti ricco di sfumature che, grazie alla profonda conoscenza e coscienza del mezzo cinematografico, danno vita ad un’orchestra di pure, coerenti ed oneste emozioni.

PREMIO CERVANTES AL CORTOMETRAGGIO PIÙ CREATIVO: AniMal di Bahram e Bahman Ark

Per aver inseguito un’idea mitica e mitologica, portando sullo schermo una fiaba tanto antica quanto poi attuale, volta a riflettere sulla condizione dell’uomo costretto a ritornare ad essere un animale nel disperato tentativo di veder cambiare qualcosa che poi, in fondo, non cambierà mai.

MENZIONE SPECIALE: Yaman di Amer Albarzawi

Per aver sintetizzato in pochi minuti una storia che, attraverso un’apparente dolcezza, porta con sé le atrocità della guerra.

MENZIONE SPECIALE: Omar di Noa Gottesman, Asaf Schwarts

Per aver giocato con una delle tematiche più controverse ed irrisolte degli ultimi tempi, mettendo in scena una vera e propria satira familiare dove l’eterno conflitto tra le diversità culturali fa da padrone in un racconto capace di far riflettere con un’inattesa maturità.

CONCORSO “HO GIRATO UN MONDO” – I CORTI DI TORNO SUBITO

La Giuria, composta da Antonietta De Lillo, Giona A. Nazzaro e Giovanni Pompili ha assegnato:

PREMIO “HO GIRATO UN MONDO” – I CORTI DI TORNO SUBITO: Clay di Anna Zagaglia

Per lo sguardo attento e generoso nel mettere in scena dinamiche familiari e domestiche che si offre come strumento per comprendere e superare assenze e dolori. Una piccola rivelazione

MENZIONE SPECIALE: Strawberry Garden di Alessandro Arfuso

Per l’attenta osservazione di un destino esemplare della storia dell’immigrazione italiana, per la promettente capacità di cogliere silenzi, solitudini, ricordi.

PREMI COLLATERALI

PREMIO PIUCULTURE, organizzato con il giornale online PiuCulture e assegnato da Jalila Dobere (Marocco), Magheda Ali El Shami (Egitto), Siham El Faragui (Marocco), Atta Vafakah (Iran):

PREMIO PIUCULTURE: Wajib di Annemarie Jacir

Un film che propone uno sguardo leggero e al tempo stesso profondo ed avvincente della situazione palestinese

PREMI DELLE GIURIE UNIVERSITARIE

Gli studenti delle Università La Sapienza (Dipartimento Istituto italiano di studi orientali, Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo), Tor Vergata (Dipartimento di Storia Patrimonio Culturale Formazione e Società), John Cabot University, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e della Scuola d’Arte cinematografica Gian Maria Volontè, hanno deciso di assegnare i seguenti premi:

MIGLIOR FILM: Razzia di Nabil Ayouch

Perché risulta a nostro parere il film dalla regia più esperta, guidata da una sceneggiatura densa nella sua coerenza, capace di interrogarsi tanto sulle contraddizioni che attraversano la società ad ogni livello, quanto su una dimensione intima, che pone ogni personaggio davanti alle proprie scelte e vede nella figura femminile un’intrinseca capacità di ricomporre il proprio dissidio interiore.

MENZIONE SPECIALE: La Bella e le Bestie di Kaouther Ben Hania

Perché è difficile non riconoscere una menzione ad un film di denuncia così potente che unisce un lavoro tecnico sorprendente a grandi prove attoriali.

MIGLIOR DOCUMENTARIO: Gaza Surf Club di Philip Gnadt, Mickey Yamine

Per aver saputo trasmettere con originalità ed entusiasmo il desiderio di evadere e cambiare una realtà schiacciante inseguendo un sogno di libertà attraverso la metafora dello sport.

MENZIONE SPECIALE: Of Sheep and Men di Karim Sayad

Per aver raccontato con sensibilità e delicatezza la condizione e le speranze del popolo algerino attraverso il legame tra uomo e animale.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: AniMal di Bahram e Bahman Ark

Per la grande capacità comunicativa. Un efficace racconto per immagini che riesce a trattare una tematica universale: Il superamento delle barriere ad ogni costo.

MENZIONE SPECIALE: Into the Blue di Antoneta Alamat Kusijanovic

Per la capacità di utilizzare l’elemento naturale come mezzo di espressione della complessa interiorità della giovane protagonista.

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