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PREMIO KOINÈ 2025
Il Premio Koinè è un riconoscimento conferito dal MedFilm Festival a personalità del mondo dell’arte, della scienza, dell’impresa culturale, della comunicazione, del giornalismo e dell’associazionismo che si siano distinte per l’impegno a mantenere vivo il dialogo tra i popoli del Mediterraneo, alla ricerca di punti di contatto e linguaggi condivisi e che abbiano sottolineato, attraverso la propria testimonianza attiva, il ruolo della cultura come motore di progresso civile.
Il Premio Koinè 2025 va a: Aya Ashour, Fatena Mohanna e Alhassan Selmi.

Aya Ashour
Per aver difeso, con la forza della verità e della parola, il diritto all’informazione e all’istruzione, raccontando al mondo cosa significa vivere oggi a Gaza. In una Striscia chiusa alla stampa internazionale da oltre due anni, Aya Ashour ha narrato con lucidità e profonda dignità gli orrori della guerra e la resilienza del suo popolo, continuando a testimoniare anche sotto le bombe la realtà della sua famiglia e dei civili intrappolati nel conflitto.
Operatrice umanitaria con Save the Children e Médecins du Monde – Svizzera, giornalista per Il Fatto Quotidiano e oggi ricercatrice presso l’Università per Stranieri di Siena con l’intervento del Ministero degli Esteri italiano, Aya incarna il coraggio di chi trasforma il dolore in conoscenza e la testimonianza in impegno civile. Simbolo di verità, dignità e resistenza, la sua voce continua a ricordarci il valore universale della giustizia e della vita.

Fatena Mohanna
Per aver trasformato la fotografia in un atto di resistenza civile e testimonianza storica, restituendo al mondo non solo la devastazione di Gaza, ma anche la dignità e la forza quotidiana di chi continua a vivere sotto assedio.
Con i suoi scatti intensi e profondamente umani, Fatena Mohanna racconta la verità della guerra attraverso gli occhi di chi la subisce, offrendo una visione di rara empatia e coraggio.
Il suo lavoro, realizzato in condizioni di estrema precarietà e rischio personale, dà voce a chi non può più parlare e difende, con la potenza delle immagini, il diritto universale all’informazione.

Alhassan Selmi
Per aver difeso con il giornalismo e l’immagine il diritto alla verità, documentando da Gaza la vita quotidiana sotto assedio e trasformando ogni reportage in un atto di resistenza civile e testimonianza storica.
Attraverso video, foto e racconti, Alhassan Selmi che per mesi ha raccontato a PresaDiretta di Riccardo Iacona, la sua vita e quella del suo popolo sotto assedio, ha mostrato al mondo la realtà dei civili intrappolati nella guerra, rendendo visibile ciò che la censura tenta di cancellare.
La sua voce e il suo sguardo rappresentano un impegno instancabile per la giustizia, la memoria e la pace, in nome di tutte le vittime dei conflitti.

